La vigilia di Natale del 1919, nel Massachusetts, un furgone trasportante una forte somma viene attaccato. Il 15 aprile 1920, il cassiere e la guardia di una fabbrica di calzature sono aggrediti- la paga degli operai è loro derubata. Decederanno alcune ore dopo.
Il 5 maggio, Sacco e Vanzetti sono arrestati in un tram, in possesso di armi (cosa tuutt'altro che rara negli Stati Uniti... anche se sono proibite). I due uomini non neganoma, presto, saranno accusati degli attentati, cosa che essi ricuseranno. Per la polizia, si trattava di fornire un esempio, senza preoccuparsi dell'assenza di prove materiali, liberi di ignorare, nel 1925, le confessioni del gangster Celestino Madeiros, confessioni che rilanceranno la campagna contro la condanna di Sacco e Vanzetti, trasmettendola ai grandi media.
Difesi, all'inizio, dalla comunità italiana, i cui membri costituivano una tra le minoranze più sfruttate e oppresse, sorvegliata da vicino da Palmer in stretta collaborazione con gli uomini di Mussolini. Poi, diventati dei simboli della lotta contro l'arbitrio poliziesco e giudiziario, contro la pena di morte, contro il razzismo anti-immigrati, contro la criminalizzazione del movimento operaio, essi furono, per sette anni, e in particolare l'ultimo anno, al centro di campagne mondiali dirette dagli anarchici, Le Libertaire, è il primo giornale francese a parlarne, presto raggiunti dal Soccorso rosso internazionale (che raccoglierà milioni) e l'Internazionale comunista, che non era ancora partita alla caccia agli anarchici. Riuscirono a superare la stretta difesa di classe, raggiungendo più ampiamente le organizzazioni dei diritti dell'Uomo, gli intellettuali liberali, gli umanisti, ecc. L'instancabile e miscredente libertario Louis Lecoin non esitò a ichiedere al papa di intervenire.
In Francia, sin dal 7 ottobre 1921, dei comitati d'azione riuniscono la CGTU, Unione anarchica e Partito comunista. Il 19, l'ambasciatore degli Stati Uniti riceverà un pacco esplosivo, "dono" della "refrattaria" May Picqueray, lo si saprà più tardi dalla sua autobiografia, il che attirerà l'attenzione della stampa. Il PC, per evitare gli scontri con la polizia, svia la manifestazione del 23 ottobre, che i libertari vogliono portare all'ambasciata. Essi considerano "La campagna [...] come troppo verniciata di individualismo e di anarchia", ma è grazie ad esso che la mobilitazione finisce con l'assumere una grande ampiezza. Nel 1926, un Comitato di difesa Sacco-Vanzetti più ampio, in cui entrano la Lega per i diritti dell'Uomo , la CGT e la Sezione francese dell'Internazionale operaia (SFIO), viene creata. Al primo posto, ritroviamo i protagonisti ancora in vita della difesa di Dreyfus. Alcuni anarchici preferiscono cavalcare da soli, di fronte a coloro che essi considerano mobilittati per calcolo politico e creano il loro proprio comitato.
Archivi inediti
Nel 1927, Le Libertaire publica un'edizione bisettimanale e il numero che annuncia l'esecuzione (il 23 agosto) sarà venduto in 50 mila esemplari. L'Humanité non è da meno, ed il giornale copre quotidianamente la campagna. Il giorno dopo l'esecuione con la sedia elettrica, l'Unione anarchica (UA) chiama a manifestare davanti all'ambasciata ed il PC sui grandi viali. I due cortei si uniranno, dei borghesi sparano dai terrazzi dei caffè: è l'inizio di un tumulto, con danni materiali considerevoli (soprattutto all'American Legion). Si contano 200 arresti e molte centinaia di feriti. Alcuni storici ritengono che l'affare fu all'origine di un certo antiamericanismo popolare in Francia. Il giorno dell'esecuzione, 25 mila persone manifestano a Detroit. A New York, una folla immensa è presente ad Union Square, il luogo dei rassemblamenti operai. Sarà la stessa cosa durante le esequie. Delle manifestazioni non hanno cessato di aver luogo nel mondo intero.
Il Frame-up system, il sistema delle montature, come lo chiamava la Difesa operaia internazionale (ILD, principale organizzatrice americana della campagna di difesa e di cui il segretario era il comunista James P. Cannon, futuro dirigente trotskysta), non era forzatamente nuovo in America. Non di meno si annunciavano nuove pratiche in via di sistemiatizzazione. Il che fu avvertito ovunque.
Dopo di allora, non un anno è passato senza che qua e là non apparisse un'opera in rapporto. Ad esempio: Gutzon Borgium, lo scultore delle immense teste di presidenti del monte Rushmore, richiese una proroga il giorno della loro inaugurazione. Davanti al rifiuto presidenziale, scolpì un basso rilievo, che l'amministrazione comunale di Boston (Massachusetts), rifiuterà sino al 1997 di installare, malgrado gli interventi, dopo la guerra, di Eleanor Roosevelt e di Albert Einstein. Occorerà che la città elegga il suo primo sindaco italiano affinché l'opera sia installata in un angolo della biblioteca municipale.
« Here’s to you Nicolas and Bart
« Rest forever here in our hearts
« The last and final moment is yours
« That agony is your triumph ! » [1]