Pulsioni, dominazioni, sadismo sociale
All'inizio del gennaio 2012 è apparsa l'opera Sexe, capitalisme et critique de la valeur. Pulsions, dominations et sadisme social [Sesso, capitalismo e critica del valore. Pulsioni, dominazioni e sadismo sociale] , coordinato da Richard Poulin e Patrick Vassort edito da M éditeur.
Presentazione editoriale:
Per Sade (1740-1814), l'uomo ha il diritto di possedere gli altri per goderne e soddisfare i suoi desideri; gli umani sono ridotti a degli oggetti, a degli organi sessuali e, come ogni oggetto, sono intercambiabili, di conseguenza, anonimi, senza individualità propria. Sono strumentalizzati affinché il dominante possa appagare i suoi fantasmi di asservimento.
Sade annuncia l'avvento della società produttivista. Il suo mondo riflette il meccanismo di produzione, con la sua organizzazione, le sue rappresentazioni, i suoi simboli, le sue diverse forme di razionalizzazione, un'economia politica della produzione corporale, favorevole all'oggettivazione delle donne e alla loro sottomissione sessuale, pilastri della modernità capitalista.
Sade è meno un autore "sovversivo" che un profeta del capitalismo sessuato. "È il valore che fa l'uomo", sostiene Roswitha Scholz. Il capitalismo, e cioè il regno della legge del valore, ha dunque un sesso. La società borghese si fonda su una scissione tra la sfera della produzione e quella della riproduzione (sfera pubblica contro sfera privata), tutta a profitto degli uomini e del Capitale. Il sadismo sociale concentra alcuni degli elementi costitutivi della merce: alienazione, reificazione, spoliazione, appropriazione e servitù, sulla base di una violenza sessuata che rende perenne i rapporti di dominio e di sottomissione".
Inscrivendosi nel quadro della Teoria critica del valore, Gérard Briche, Ronan David, Anselm Jappe, Robert Kurz, Nicolas Oblin, Roswitha Scholz e Johannes Vogele collaborano a quest'opera.
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