Una tradizione dalle radici più profonde ed antiche dell'Homo Hierarchicus
Speriamo, sinceramente, con questo nostro blog, di poter contribuire a dare degli stimoli, senz'altro modesti anche se magari interessanti, alla comprensione del presente, sia nelle sue strutture profonde sia in quelle ideologiche, attraverso la valorizzazione di un patrimonio di riflessione storiografico e teorico molto vasto e trasversale; ma anche attraverso il dovuto risalto di reali processi di prassi emancipativa svolta da organizzazioni o movimenti autenticamente antiautoritari. Ci riproponiamo cioè di dare il giusto rilievo ad una tradizione che potremmo chiamare semplicemente quanto giustamente libertaria.
Siamo consapevoli che questo termine appartiene di diritto, per più di un motivo al movimento anarchico, ma siamo anche convinti che esso possiede però anche valenze molto più ampie e complesse, tanto da essere spesso stato usato in modo inappropriato se non provocatorio ed offensivo da chi non ha nulla da condividere con la condanna al sistema classista che conosciamo con il nome generico di capitalismo, valga per tutti l'esempio l'aberrante del cosiddetto e sedicente anarco-capitalismo.
Molto spesso infatti, singole personalità o movimenti politici o ideologici, a cui magari lo stato di cose presenti non era ritenuto tanto gradito, e quindi di una gamma ideologico che può andare potenzialmente dall'estrema destra all'estrema sinistra, ha avuto modo magari di fregiarsene in un modo o in un altro. Il termine inoltre è anche molto attraente in sé in quanto si presta tranquillamente anche ad essere declinato in campo etico, filosofico, estetico, artistico, letterario, ecc. per cui ciò potrebbe facilmente generare ancor più confusione.
Il discrimine di fondo consisterà soprattutto nel porre in dovuto rilievo i contributi sia di singole personalità nel campo dell'azione come della produzione teorica o artistica quanto quelli di movimenti politici o culturali, nel criticare e superare, in relazione ai contesti storici in cui essi operarono, l'oppressione sociale, denunciandola nei loro scritti, discorsi o azioni concrete e più in generale e molto spesso, anche nella loro stessa vita in cui tentarono di essere all'altezza dei loro sistemi di valori libertari.
Il termine tradizione vuole riferirsi quindi sia ad una continuità politico teorica che si rifletta coerentemente poi nella prassi dei singoli o di movimenti sia a contributi che abbiano supportato gli elementi qualificanti del libertarismo antiautoritario e quindi autenticamente socialista e democratico, cioè che non si impantani in vuoti e logori formalismi giuridici e demagogici come un'altra tradizione, autoritaria, sia essa collaborazionista con il sistema dominate capitalistico come le correnti socialdemocratiche oppure apparentemente anticapitalistiche, come quella staliniana o facente riferimento in qualche modo all'esperienza storica dell'Urss, ma anche alle altre forme di capitalismo di Stato congeneri come quelle dei regimi totalitari di Cina, Corea, Vietnam o Cuba per non citarne che i più noti, creatori di oppressione, gerarchie, dogmi e ideologie e che rifiutiamo proprio in nome del libertarismo.
I principi supremi del libertarismo oltre ad essere molto semplici e pochi sono spesso gli stessi di quelli milantati dalle cosiddette democrazie, cioè da quelle formazioni socioeconomiche che hanno storicamente portato alla massima perfezione, in nome della libertà, della democrazia e della solidarietà, il totalitarismo.
I libertari hanno sempre denunciato e combattuto tali regimi, indipendentemente dalla loro denominazione, denunciandone il vuoto verbalismo, retorico quanto falso e in palese contraddizione con i semplici fatti quotidiani. Hanno tentato di rendere evidente e ingiustificabile l'oppressione e soprattutto le diseguaglianze materiali tra gli esseri umani. Ancor più hanno sempre rifiutato con chiarezza di farsi complici sotto qualunque forma del sistema di dominio.
Tali assunti di fondo rendono quindi comprensibile come mai se il termine libertario ha un suo forte peso nella tradizione politico-culturale anarchica essa possa essere usata anche per filoni di pensiero che pur non facendone parte ne condividono questi principi qualificanti. In fin dei conti, anche se non proprio ben risaputo, nel profondo della storia umana una serie di eventi traumatici hanno determinato le aberranti realtà storiche classiste in cui gli esseri umani hanno vissuto per migliaia di anni, e continuano ancora a vivere, un'esistenza indegna di essere così chiamata.
Il libertarismo poggia infatti su considerazioni estremamente progredite, in campo politico come in quello etico-morale, che rimettono in causa l'organizzazione sociale ritenendola giustamente la principale responsabile dei mali e non certo proponendo immagini alternative e idilliache di come esse dovrebbero essere realmente affinché possano garantire una corretta ed autentica socialità. L'immagine dell'innata malvagità del singolo essere umano, è inoltre, altrettanto giustamente denunciata come ideologicamente interessata al mantenimento dello stato di cose, a giustificazione dell'oppressione esistente.
Stiamo quindi parlando di una serie di indirizzi critico-ideologici facenti riferimento a figure e movimenti inquadrabili generalmente nel socialismo di matrice libertaria, cioè di quel pensiero antisistemico, di critica e denuncia del capitalismo e delle sue politiche su scala mondiale così come su scala nazionale, e di organizzazione del dissenso che consegue a questa critica stessa.
La storia del socialismo, con le sue innumerevoli ed inevitabili sfaccettature andrebbe infatti, secondo noi, specialmente dopo il miserabile affondamento del sedicente "comunismo" incarnato per la prima volta nella forma dell'Urss, setacciata attraverso la fondamentale categoria del libertarismo, la sola in grado di isolare i lasciti teorici e culturali nonché gli esempi validi storicamente a livello di prassi politica, di quanto di autenticamente socialista ci sia mai stato.
In questa categoria dovrebbero essere inoltre sussunti tutti i concetti che hanno reso importante quest'unico punto d'approdo degno di interesse elaborato dal pensiero umano negli ultimi due secoli, l'unico cioè in grado da una parte di dare spiegazioni delle miserie umane su scala sociale e storica e allo stesso tempo di proporre rimedi plausibili e fattibili.
Democrazia, libertà, solidarietà umana, non trovano infatti che senso nell'organizzazione dei rapporti umani effettivi, sulla base di relazioni cioè che l'attuale strutturazione classista non può che falsamente ed incongruamente promettere all'infinito o millantare come potenzialmente esistenti e quindi perfettibili, addirittura ed oscenamente sostenuti in queste operazioni persino da organizzazioni che si vorrebbero "di sinistra".
Questo superamento dell'esistente già a partire dall'analisi del presente, sin d'ora, senza attendismi elettoralistici miranti unicamente a sostenere l'attuale stato di cose in nome di un impossibile miglioramento da parte del sistema politico classista, unico responsabile dello squallore esistente, è ovviamente esso stesso nient'altro che una demagogica menzogna ideologica la cui più che secolare storia è sotto gli occhi di tutti purché la si voglia vedere e conoscere e che da parte nostra ci impegneremo a denunciare e divulgare in questo blog, aiutati in ciò dai migliori contributi che potremo reperire e spesso rielaborare grazie alla rete.
È ovvio che un blog come il nostro si ripropone soprattutto di rimuovere una gravissima forma dell'oblio dell'essere, ottenuta soprattutto attraverso la scrittura della storia da parte di chi ha vinto e continua a vincere e con ciò stesso detiene oltre che ai mezzi di produzione materiale dell'esistente anche un monopolio nel campo della produzione intellettuale e scientifica. Dimenticare è infatti il più grave dei delitti di cui si possa macchiare chi denuncia l'oppressione sociale, perché come è facilmente constatabile già da una superficiale conoscenza storica, si è con ciò condannati a ripetere, o meglio risubire, gli errori ed orrori perpetrati in passato.
Allo scopo di essere quanto maggiormente possibile chiara e funzionale La Tradizione Libertaria si articolerà in numerose categorie, facendo riferimento ad esse sarà quindi possibile per il lettore, ottenere con il tempo una certa organicità argomentativa e speriamo anche un minimo di esaustività. Cercheremo di essere molto attenti nel creare un'ottima circolarità tra i singoli post grazie a link sempre aggiornati ad ogni uscita. Cercheremo inoltre di valorizzare anche il materiale di una certa validità presente in rete anche in lingua italiana sia segnalandolo attraverso link sia inserendoli nei post magari accompagnandoli con commenti più o meno brevi.
Il reperimento di materiale concernente personalità e tematiche attuali e quindi scritti recenti sono anch'essi al centro della nostra attenzione, in quanto, appunto, il nostro blog tratta sì di una tradizione, ma di una tradizione vivente e non scomparsa, per il semplice fatto che è inevitabile che periodicamente delle singole personalità o degli strati di popolazione si ribellano al presente in cui si ritrovano prigionieri nella loro stessa esistenza.
La denuncia di un'altra tradizione, diametralmente opposta a quella libertaria, e perciò camaleonticamente autoritaria, gerarchica, antidemocratica, antiumanistica, ecc., è ovviamente da noi consideratapiù che degna della massima attenzione. Come già accennato, dimenticare è tragico e condanna il futuro a ripetere più gli errori che le personalità e gli eventi virtuosi del passato ed è inoltre tra i migliori e più potenti alleati del potere.
Ogni epoca e ogni cultura verranno quindi vagliate attraverso la categoria del libertarismo a dimostrazione del suo status di opposizione controculturale dell'esistente. Eventi remoti come vicini a noi nel tempo saranno perciò riproposti a dimostrazione di come la soppressione storica sia efficacemente all'opera da parte dei custodi delle più varie ortodossie e come l'antiautoritarismo e la critica ai dogmi sia veramente una costante della storia umana recente quanto antica.
[Ario Libert]
16 maggio 2009
Linkografia libertaria (in continuo aggiornamento):
Anarcopedia, multilingue. Un sito militante e con cui collaboriamo sempre volentieri.
Vis-a-vis, italiano. Importante sito in cui sono presenti numerosi scritti del grande marxologo libertario Maximilien Rubel.
Connessioni, per la lotta di classe, Italiano. Rivista cartacea e digitale, che raccoglie contributi di Bologna, Milano e Pistoia. Nata nel 2010, vicina alle posizioni consiliari, attenta alla critica dell'economia politica e all'inchiesta sociale. È per lo sviluppo di nuovi rapporti sociali nella lotta di classe, riprendendo e attualizzando le tematiche storiche consiliari. È probabilmente una delle poche realtà autenticamente marxiste e libertarie, cioè appartenenti al marxismo antibolscevico.
L'anatra di Vaucanson, Italiano, rivista di critica sociale che si serve principalmente degli strumenti teorici elaborati dalla critica del valore.
Krisis, Italiano, raccolta di numerosi articoli tradotti del movimento della Wertkritik.
Critique de la Valeur. Wertkritik, importantissimo sito di materiale internazionale, inglese, tedesco e francese con molte traduzioni in italiano, il movimento teorico detto Wertkritik (teoria del valore), si propone da più di due decenni di reinterpretare la teoria critica di Marx, soprattutto attraverso ricerche attinenti soprattutto il carattere feticistico della produzione delle merci, la dimensione astratta di ogni forma di lavoro, la distinzione tra valore e ricchezza materiale e la natura del capitale stesso considerato come soggetto automata.
Bataille Socialiste, anche in italiano, materiale interessantissimo molto spesso originale, digitalizzato con cura, soprattutto in francese e in inglese.
Smolny, francese. Sito ricchissimo di materiale storico anche molto datato ma più che importantissimo, notevole la sezione emeroteca.
Plus Loin, francese, formidabile sito ricchissimo di materiale storico di altissimo livello.
Réfractions. Recherche et expressions anarchistes, francese, rivista di ricerche ed espressioni anarchiche, numerosi saggi ben strutturati e sempre profondi.
Anarchy Archive, inglese, ricco di materiale anche digitalizzato.
La Bouche de Fer, in francese.
Centre International de Recherche sur l'Anarchie, Informazioni bibilografiche copiose da questo centro esistente sin dal 1965.
Enciyclopédie Anarchiste, francese. Edizione on line della celeberrima opera enciclopedica del 1934 curata all'epoca dai maggiori esponenti anarchici francesi.
A Contretemps, francese, Bollettino di critica bibliografica anarchica.