Artiglieria della Butte Montmartre nel marzo 1871
Il 18 marzo 1871, i Parigini si ribellano contro il governo. E' l'inizio della Comune che durerà 72 giorni. Un episodio storico che ha segnato gli spiriti.
Le cause del sollevamento
Il 18 marzo 1871 iniziava la Comune di Parigi. Un avvenimento che terminerà con "La settimana di sangue" dal 21 al 28 maggio in cui circa 20.000 comunardi finiranno uccisi dai versagliesi. Un breve momento della storia che segnò e segna ancora degli spiriti sia in Francia sia all'estero.
Una parentesi durante la quale emersero tuttavia dei diritti e dei concetti innovatori: l'insegnamento laico e obbligatorio, la separazione delle chiese e dello Stato, un abbozzo dell'eguaglianza professionale donna-uomo, il divorzio per reciproco consenso, ecc.
E' innanzitutto la disastrosa guerra mal preparata contro la Prussia che ha dato fuoco alle polveri. L'Imperatore Napoleone III, accerchiato, capitola a Sedan il 2 settembre 1870.
Sin dal 4 settembre, a Parigi, la Repubblica è proclamata e un governo di Difesa nazionale formato, composto da repubblicani moderati come Jules Favre e Jules Ferry, persino dei conservatori come il generale Trochu. Questo governo promette di continuare la lotta malgrado l'assedio dell'esercito prussiano che Parigi subisce a partire dal 19 settembre.
Un assedio sempre più difficile, in quanto la popolazione parigina soffre enormemente la fame. E gli spiriti si riscaldano di fronte alle sconfitte militari successive per tentare di di sbloccare Parigi. Dopo un ennesimo tentativo abortito in direzione di Bourget, il 28 ottobre, per non aver inviato dei rinforzi, Parigi conosce una giornata rivoluzionaria il 31 ottobre 1870 con un primo tentativo di istituire una Comune.
Il tono sale ancora più nel gennaio 1871 quando i Parigini vengono a conoscenza del fatto che, discretamente, da alcune settimane, il governo della Difesa nazionale ha iniziato dei colloqui con Otto von Bismarck, il cancelliere tedesco, per giungere a una tregua.
E malgrado un nuovo sollevamento popolare parigino il 22 gennaio 1871 - in cui la truppa spara sulla folla nel settore di Belleville - mirante a impedire al governo di capitolare, Jules Favre firma il 28 gennaio 1871 un armistizio con Bismarck. L’accordo prevede delle elezioni e poi la convocazione di un'assemblea nazionale che dovrà decidere se accettare una pace definitiva.
Un'assemblea a maggioranza monarchica
Le cause più profonde
La miseria operaia durante il Secondo Impero. Le condizioni di vita e il lavoro infantile nell'industria.
Inoltre, le trasformazioni urbanistiche, sopratutto quelle del Secondo Impero, hanno quasi posto fine alla diversità sociale all'interno di Parigi. Le classi popolari (operai e artigiani) sono oramai maggiormente concentrate nel nord e nell'est della capitale (circondari 10-11-12-13-18-19-20), il che facilità la loro organizzazione e incoraggia la propagazione delle idee repubblicane, socialiste o anarchiche.
In questo contesto, conviene menzionare la particolare situazione delle donne. Esse rappresentano il 33% della popolazione attiva parigina e guadagnano meno della metà degli uomini. Nelle officine esse sono spesso schernite dai loro padroni e capiofficina. E la loro condizione è anche difficile nelle loro abitazioni. Da allora, le donne operaie esprimono un'immensa volontà di espressione demopcratica. Da qui il loro impegno precoce contro i versagliesi e a favore della Comune.
Distribuzione della zuppa agli indigenti da parte dei capuccini di rue de la Santé nel 1869
Lo scatenamento
Sfilata delle truppe tedesche agli Champs Elysées il 1° marzo 1871
L'affare dei cannoni
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