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27 aprile 2010 2 27 /04 /aprile /2010 09:17

Fransisco_Ferrer_Guardia.jpg

 Francisco Ferrer y Guardia

Hem Day

(Discorso pronunciato all'università di Bruxelles)   

 Ferrer-Camus.jpg

Francisco Ferrer credeva che nessuno fosse malvagio volontariamente e che tutto il male presente nel mondo provenisse dall'ignoranza. È per questo che gli ignoranti l'hanno assassinato e l'ignoranza criminale si perpetua ancora oggi attraverso nuove ed inclassificabili inquisizioni. Di fronte ad esse tuttavia, alcune vittime, tra cui Ferrer, saranno vive per sempre.

 Albert Camus 

 

Francisco-Ferrer-I-Guardia--1906.jpg

Il pensiero e l'opera di Francisco Ferrer si presentano sotto molteplici aspetti, tutti generosi per la loro nobile ambizione e la loro strana risonanza. Gli oratori che sino ad ora mi hanno preceduto su questa tribuna come tutti coloro che mi succederanno, vi hanno detto o vi diranno con quale fervore, stimavano l'uomo, il pensatore, il razionalista, l'educatore, il massone, il radicale di cui celebriamo il centenario della nascita (1859) ed il cinquantenario dell'assassinio (1909).

Queste date ricordano a tutti coloro il cui ricordo di Francisco Ferrer rimane ancora vivo, due anniversari che si stagliano negli annali del libero pensiero. Non è dunque per noi un buon pretesto in vista di celebrare la memoria di un uomo così grande?

Francisco Ferrer stesso ce lo illustra prima di morire quando desidera che i suoi amici parlino poco di lui, allo scopo di non creare idoli, perché considera quest'ultimi come "un grande male per l'avvenire umano". Che mi sia concesso in questo giorno memorabile di lodare questa modestia, allo scopo di ridire di fronte al mondo libero, l'odioso assassinio di cui fu vittima questo precursore. 

Ferrer.jpg 

Quest'insegnamento, lo voleva là, in un paese in cui l'educazione rudimentale anche, si urtava contro ogni possibilità del progresso ed allo sviluppo naturale dell'individuo. Che mi sia in più possibile in nome del libero esame, esaltare l'ideale di Francisco Ferrer e di magnificare allo stesso tempo il pensiero di colui che la Chiesa cattolica romana, associata allo Stato, non esitò ad imolare indegnamente.

Che non ci si indegni, in realtà nulla è cambiato ai nostri giorni, il pensiero è sempre perseguitato, la censura usa sempre le sue prerogative in nome di una morale falsificata o sorpassata e se non fosse il timore delle rivolte spontanee, molti individui, clan o partiti non esiterebbero a ricorrere ad autentiche procedure inquisitoriali per tentare di impedire la libera espressione del pensiero.

Nel Frattempo, un po' ovunque, si assassina sempre, si condanna a pene infamanti, si imprigiona arbitrariamente, si martirizzano coloro che vogliono enunciare liberamente il proprio ideale. Bisogna dunque restare vigile e denunciare senza tregua né riposo i crimini che sono in perpetua gestazione all'ombra degli Stati e delle cattedrali.

Escuela_Moderna.jpgSappiamo dunque, scoprire gli scopi del suo ideale che ai nostri tempi è ancora lontano, molto lontano dall'essere realizzato, perché incompreso. Ferrer mi ha spesso ripetuto, diceva il suo amico Alfred Naquet durante una conferenza che aveva dato il 3 settembre 1909 che "il tempo non rispetta le opere all'edificazione delle quali non ha contribuito. Fondando delle scuole, credeva lavorare più utilmente alla trasformazione della società che erigendo delle barricate e senza ripudiare gli eroi che si fanno uccidere su di esse, preferiva perché la riteneva più feconda, l'opera che consiste nel fare degli uomini da preparare la rivoluzione nei cervelli". Egli mirava, aggiungeva Alfred Naquet, "più in alto di un semplice cambiamento politico".

Tutto ciò concorre ad affermare che il pensiero intimo che animava l'ideale di Francisco Ferrer per l'elaborazione della sua opera non può, sotto vani pretesti, essere ignorato o passato in silenzio. Mi piacerebbe dunque ricordarvi, l'uomo che fu quest'idealista che ne esprimeva ancora l'essenziale, poco tempo prima di essere fucilato. "Precisamente, la demenza di coloro che non comprendono l'anarchia, proviene dall'impotenza in cui essi versano nel concepire una società ragionevole".

Che ci si ricordi delle critiche fatte dall'uditore generale relative alla Scuola Moderna. Che ci si ricordi in quali termini tentava- lo stolto- di accusare Ferrer di dedicare tutte le sue energie e le attività della sua vita al trionfo della rivoluzione. "Questo propagandista anarchico non sognava infantilmente che alla rivoluzione sociale" aggiunse. Supera questa volta la finzione, l'accusava di essere il vero capo degli anarchici, nichilisti e libertari spagnoli.

Ferrer--giornale.jpg Queste accuse per certi aspetti, hanno un fondamento, erano formulate tuttavia con delle riserve mentali e unite con tanti pregiudizi, che è indispensabile di precisarne il carattere e con ciò cogliere, qua e là, alcuni scritti dove si afferma con una volontà l'ideale che non cessava di valorizzare. Anselmo Lorenzo, che ha conosciuto molto bene Ferrer e con cui ha collaborato al gruppo "la Huelga general" ha dimostrato in uno studio che ha dedicato al suo grande amico e collaboratore come Francisco Ferrer contribuì al movimento delle rivendicazioni operaie creando con lui e qualcun altro quel giornale periodico.

Ferrer--1990--Barcellona--monumento-commemorativo.jpgNella società borghese in cui viviamo, che limita ogni nobile aspirazione, che supera ogni sentimento generoso e che si sviluppa in mezzo ad un antagonismo dissolvente di interessi, pretendente di giustificarsi attraverso la formula di coloritura scientifica: la lotta per l'esistenza, Ferrer fu un uomo veramente eccezionale. 

In Ferrer il pensiero e la parola, gli atti della sua vita e l'azione per le sue idee formavano un tutto indissolubile. Chi poteva rannuvolarsi per questa franchezza, chi poteva indignarsi? Coloro che erano incapaci di apprezzare la generosità che animava quest'essere profondamente anarchico, coloro che restavano incapaci di afferrare la grandezza dell'altruismo, che straripava da questo essere, pronto ad ogni sacrificio per realizzare i suoi sogni ideali che portava in sé.

Ferrer--The-New-York-Times--1909.jpgC'è una frase che mi piace molto citare: "Dio o lo Stato NO, lo sciopero generale Sì!" Ferrer esponeva in modo molto logico tutto il valore, tutta la forza creatrice o distruttrice dello sciopero generale in opposizione alle lotte elettorali e concludeva con un'apologia dell'azione diretta cosciente invitando gli anarchici a far comprendere queste verità a tutti coloro "che credevano alla panacea del voto come se fosse l'ostia che deve portarli al paradiso". Francisco Ferrer affermava anche che "l'emancipazione completa dei lavoratori non proverrà né dalla Chiesa né dallo Stato, ma dallo sciopero generale che distruggerà li distruggerà entrambi" (1901). 

È tornato molte volte alla carica e più particolarmente in un altro studio "L'eredità sociale" in cui ha ritratto il corteo infinito dei privilegi esclusivi per denunciare l'egoismo delle classi predatrici. Di questa spoliazione favorita da una abominevole serie di cedimenti Ferrer ci dice ciò che pensa e ne conclude: "Cosa aspettiamo dunque per farla finita con questa confusione sociale e mettere in pratica l'anarchia, l'unico e vero ordine sociale suscettibile di appianare tutte le difficoltà e di produrre l'armonia universale per l'accordo manuale" (Dicembre 1901).

Ferrer--Pascoli--1959.jpgFerrer fu dunque incontestabilmente anarchico nell'accezione più ampia e più alta ed è perché fu sovversivo che si attirò l'odio di tutti coloro che sfruttavano la credulità e l'ignoranza dei popoli. È qui che si precisa  per noi tutti, liberi pensatori, i veri motivi del suo assassinio che non è soltanto un crimine clericale, ma anche e soprattutto un crimine sociale. 

 L'ideale di Ferrer, non potete più ignorarlo, si è precisato a voi tutti, quest o ideale dovete ricordarvelo che è stato quello degli scrittori e pensatori come Proudhon, Godwin, Bakunin, Reclus, Kropotkin, Malatesta, Lorenzo, Rocker e tanti altri. 

 Egli fu anarchico come fu libero pensatore, massone, pedagogo, razionalista.

Hem Day

[Traduzione di Ario Libert]

 

Francisco Ferrer e la Scuola moderna  

Ferrer--tumulti-in-Spagna--il-13-ottobre-1909--dopo-l-esecu.jpg

Non è nostro compito sviluppare ora la vita di Ferrer, la sua vita e la sua opera racchiudono nelle sue pagine una documentazione di alto valore con prove irrefutabili sulle accuse per le quali fu condannato e fucilato.

È dunque soltanto la sua opera La Scuola Moderna (i suoi principi, i suoi ingranaggi) troppo poco conosciuta e sconosciuta che preferiamo delineare e far conoscere affermando che Ferrer fu il vero realizzatore di un'istruzione  e di un'educazione della gioventù che rispondendo a tutti i suoi bisogni non poteva e non può ancora permettere ai suoi detrattori: i "mercanti di misteri" di negare l'alto valore dell'idea e della concezione della sua opera. Istruire divertendosi. Quanti bambini, obbligati a recarsi a scuola, non vedono in quest'obbligo che un lavoro obbligatorio (corvée), una servitù, una vera punizione!

Ferrer-Camus--Manifesto--1959.jpg
Eppure, tutta questa gioventù che si desta, che cerca di sbocciare, non potrebbe trovare nella scuola la gioia ed il piacere in un'istruzione corrispondente a questa breve insegna: "Istruirsi divertendosi!".

Rendendo l'istruzione attraente, non ci sarebbe affatto bisogno di mobilitare le autorità per dare la caccia a coloro che preferiscono evitarla piuttosto che la detenzione.

La cosa è fattibile: Ferrer l'ha creata!

Il suo metodo era semplice, ma meditato: circondandosi di istruttori che non erano professori ma uomini che capivano l'infanzia, furono per questi bambini degli amici, dei consiglieri, dei compagni. Questa libertà ben studiata non poteva che attrarre il bambino verso il suo istruttore, senza lasciare per questo posto ad un "lassismo triviale o irrispettoso". Canti e giochi sono sinonimi di gioia e salute ed hanno un grande posto in un metodo in cui il movimento è ben accetto e la parola un bisogno normale.

Ferrer--Le_Libertaire--1909.gif 

Cosa importa ad un ragazzo da 8 a 10 anni sapere che Pipino il breve visse dal 714 al 768 o che Nelson vinse a Trafalgar nel 1805! Che Luigi XV, pedofilo, amasse le minorenni ed Enrico II avesse dei cortigiani raffinati (mignons). Ma per contro, parlando di Gutenberg e della stampa, l'attrazione del nuovo, dello sconosciuto, condurranno il bambino senza difficoltà e senza fatica a desiderare da sé di conoscere il seguito e attraverso l'immagine, con l'aiuto del cinema), le visite e le spiegazioni necessarie fornite rimarranno impresse per sempre nella mente vergine, l'opera immensa della stampa da Gutenberg sino ai nostri giorni, dai caratteri in legno alle linotipie attuali, delle stampatrici di un tempo alle rotative di oggi.  

Ferrer--Manifestazione-a-Parigi-dopo-l-esecuzione.jpg

Hem Day

[Traduzione di Ario Libert]

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