William Godwin
Gli annali della rivoluzione francese hanno lasciato scritto col sangue che la conoscenza di pochi non può contrastare l'ignoranza dei più... la luce della filosofia, quando è limitata ad una ristretta minoranza, mostra come coloro che la possiedono sono le vittime e non gli illuminatori le masse.
Samuel Taylor Coleridge, Essays on His Own Times, ed. William Pickering, Londra, 1850, pp.5-9 [1].
William Godwin, il padre dell'anarchismo filosofico, nacque il 3 Marzo 1756 a Wisbech, nel Cambridgeshire, Inghilterra, settimo di tredici figli di John Godwin e Anna Hull. Debole di fisico, introverso e intellettualmente precoce, Godwin osservò il più rigido calvinismo [2] sandemanista [3] quasi fino alla fine della sua istruzione formale alla Hoxon Academy, una scuola dissidente, nel 1778.Il padre, John Godwin, era un ministro di estrazione sandemanista e si aspettava che il giovane William seguisse le sue orme. Godwin più tardi descriverà Sandeman come "un celebre apostolo nordico che aveva escogitato un metodo per maledire novantanove seguaci di Calvino su cento, dopo che Calvino stesso aveva maledetto novantanove esseri umani su cento". Questa religiosità austera ad una così giovane età la dice lunga sui motivi per cui Godwin divenne infine il profeta dell’anarchismo filosofico.
Gli avvenimenti politici in America e in Inghilterra, le discussioni con i suoi colleghi e lo studio dei filosofi francesi (in particolare Rousseau [4], Helvetius [5], D’Holbach [6] e Montesquieu [7]), degli storici latini e degli scrittori inglesi (Locke [8], Swift [9] e Priestley [10]), lo fecero convertire al liberalismo politico. Le sue credenze religiose passarono progressivamente dal Calvinismo al deismo, al Socinianesimo [11], all'agnosticismo e all'ateismo. Più avanti Godwin adottò quello che potrebbe essere chiamato un "vago teismo".
Entro il 1783, Godwin lasciò la contea per trasferirsi a Londra dove aveva intrapreso la carriera di letterato a servizio dei suoi compagni. Il suo primo progetto, un tentativo di avviare una piccola scuola, fallì per mancanza di alunni. Iniziò in quel periodo ad interessarsi alla politica nazionale. Questo lo portò a contribuire a giornali radicali e Whig [12]. Nonostante frequentasse apertamente associazioni ed organizzazioni radicali, evitò sempre di diventarne membro.
Fu la Rivoluzione Francese che influenzò profondamente il corso della carriera di Godwin. Sebbene non appoggiasse tutti gli aspetti della Rivoluzione (sostanzialmente perché molti di essi erano contrari alla ragione umana), credeva che in generale questa fosse utile e partecipò ad un piccolo comitato che garantì la pubblicazione de I diritti dell'uomo [13] di Paine.
Godwin pensava che quello di cui c'era veramente bisogno al tempo non fosse un'altra confutazione del pensiero di Burke [14], ma piuttosto un'analisi approfondita della società e del governo. Ricevette un anticipo dal suo editore e nel gennaio del 1793 pubblicò il suo più significativo trattato politico, Un'Inchiesta sulla Giustizia Politica e sulla sua Influenza sulla Virtù e Felicità Generali [15]. Nonostante la prolissità e il costo, il trattato divenne un bestseller (vennero vendute intorno a 4000 copie). Nell'inchiesta, Godwin elabora un'approfondita interpretazione dei principi generali che sottostanno alla società e formula un piano per il futuro basato sulla sua interpretazione del passato.
Nel 1794 apparve il suo romanzo, Così va il Mondo, o le Avventure di Caleb Williams [16],che rese ancora più popolari le sue opinioni politiche e sociali sull'individuo vittimizzato dalla società. Nella prefazione, Godwin spiega il perché scrisse Caleb Williams:
"Con questo racconto si sono voluti conseguire scopi di portata più ampia e generale di quanto non appaia a prima vista. La discussione oggi di maggiore attualità, su come va il mondo, è tra le più interessanti che si possano presentare alla mente umana. Mentre da una parte si perora la causa del cambiamento e delle riforme, dall'altra si esalta coi termini più appassionati la costituzione attuale della società [...] Soltanto da poco si è compresa in modo adeguato l'inestimabile importanza dei principi fondamentali della politica ed è ormai risaputo tra i filosofi come in tutti gli strati della società sia possibile riscontrare l'intrusione operata dallo spirito e dalla qualità del governo. Ma questa è una verità che ben merita di essere fatta conoscere a persone che con scarsa probabilità potranno mai essere raggiunte da libri di storia e di filosofia. Conseguentemente, nel concepire quest'opera ci si è proposti di condurre, nei limiti concessi dalla natura progressiva di un singolo racconto, un'analisi generale dei modi in cui si attua il troppo sconosciuto dispotismo domestico, tramite cui l'uomo diventa agente di distruzione di un altro uomo [...]” [17].
Giustizia politica e Caleb Williams portarono Godwin all'apice della sua popolarità. Continuò ad attaccare il governo e, disgustato dall'azione governativa contro i radicali scozzesi e i membri delle rispettive organizzazioni, compose un opuscolo anonimo in favore degli accusati. Il suo Rapide critiche all'accusa presentata dal Lord Giudice Capo Eyre al Gran Giurì, 2 Ottobre 1794 [18] fu significativo per il movimento radicale: Godwin aveva smascherato la logica fasulla che stava dietro la definizione di tradimento fatta dal pubblico ministero.
Nelle Considerazioni sull'incriminazione di Lord Grenville e Mister Pitt riguardante pratiche sovversive e sediziose e assemblee illegali [19], Godwin castigò una volta ancora il governo. Le Considerazioni ribadiscono le obiezioni di Godwin al partito e alla fazione ed attaccano l'appello dei radicali all'impeto popolare definendolo come totalmente opposto alla ragione umana.
Benché Godwin non abbandonò forse mai la sua idea che l'uomo deve essere guidato dalle leggi della verità, della benevolenza, dell'onestà e della giustizia, le esperienze fatte durante gli anni 90 del '700 lo portarono ad uno spostamento di interesse allontanandolo dal freddo razionalismo dell'Inchiesta, interesse che si riflette nelle due revisioni successive del trattato del 1796 e del 1798. Questo cambiamento è anche evidente in L'inquisitore [20], una raccolta di interessanti saggi sui temi riguardanti l'istruzione, la letteratura e il sociale. In quest'opera Godwin elabora le sue opinioni in uno stile meno complesso. Uno di questi saggi, Sull'avarizia e l'abbondanza, [21], indusse Thomas Malthus [22] a scrivere il suo famoso Saggio sul principio della popolazione [23], nello sforzo di sminuire la fede di Godwin (e di Condorcet [24]) sulla benevolenza universale e sulla capacità dell'uomo di perfezionarsi.
La rinnovata frequentazione di Mary Wollenstonecraft [25] (si erano conosciuti per la prima volta nel 1791) contribuì forse ancora di più al cambiamento della sua indole. Il freddo logico era diventato un nuovo "uomo sentimentale".
I due si sposarono dopo aver appreso che Mary era rimasta incinta. Questa decisione cozzava apparentemente con le critiche da sempre fatte da Godwin all'istituzione del matrimonio e i due vennero messi in ridicolo dalla stampa scandalistica.
Mary Wollstonecraft morì nel settembre 1797, pochi giorni dopo aver dato alla luce la figlia, Mary Godwin Wollstonecraft [26]. La vita della giovane Mary Godwin fu legata a quella di Percy Bysshe Shelley [27] dal 1814 fino al 1822, anno della morte del poeta. Nel 1818 Mary Shelley pubblicò il suo più famoso romanzo, Frankenstein [28]. Dopo la morte di Mary Wollstonecraft, Godwin scrisse l'intenso Memorie dell'autrice di Una rivendicazione dei diritti della Donna [29], che fu accolto molto freddamente dal pubblico.
Il resto della carriera di Godwin fu esattamente il contrario del decennio turbolento degli anni 90 del '700, durante i quali aveva composto i suoi più ragionati e originali contributi alla tradizione letteraria, filosofica e politica inglese. Il suo secondo matrimonio, con Mary Jane Clairmont nel 1801, non fu felice: complicò gli obblighi di William verso la sua famiglia e lo costrinse a scrivere per soldi. I libri per bambini, scritti sotto diversi pseudonimi e stampati nel negozio che gestì dal 1805 al 1824 ebbero in discreto successo. Nonostante questo la sua iniziativa imprenditoriale fallì per una cattiva amministrazione degli affari.
La sua cerchia di amici fu abbastanza ristretta, benché includesse Samuel Taylor Coleridge, William Wordsworth [30], Robert Southey [31], Charles Lamb [32] e Francis Place [33]. Percy Shelley divenne suo cognato e il suo benefattore.
Molti abbandonarono Godwin e presero le distanze dalle sue idee, ora che la Rivoluzione Francese stava attraversando la sua fase di "regno del terrore". Godwin fronteggiò l'isolamento con una risolutezza stoica. Nel romanzo San Leone [34], che evidenziava le gioie degli "affetti domestici" da poco scoperte, Godwin mostrava come coloro che usano la saggezza per il bene pubblico devono sempre affrontare l'ostilità di una società critica.
Le pubblicazioni più degne di nota dell'ultima parte della sua carriera furono: Sulla popolazione [35], un tentativo tardivo di confutare la teoria Malthusiana attraverso l'affermazione che il progresso morale avrebbe ridotto la crescita della popolazione, Storia del Commonwealth Inglese, dal suo Inizio alla Restaurazione del Re Carlo II [36], e Pensieri sull'Uomo, la sua Natura, le sue Produzioni e le sue Scoperte [37]. Pensieri sull'uomo è una raccolta di saggi politici e filosofici in cui Godwin sostiene che esistono qualità innate che portano gli uomini ad avere attitudini diverse e sottolinea che è compito dell'istruzione incoraggiare le doti proprie di ogni individuo.
Le difficoltà economiche di Godwin ebbero fine quando in età avanzata gli fu concesso un sussidio governativo – un fatto singolare, date le sue posizioni anarchiche. Malgrado la sua notorietà, morì il 7 Aprile 1836, abbandonato dalla maggior parte dei suoi conoscenti.
Godwin non era in rivoluzionario e non era fautore della distruzione materiale del governo. Caos e violenza rappresentavano un anatema per un uomo come Godwin, poiché erano contrari alla ragione umana. Preferiva la conversazione e la discussione all'azione e al martirio. Questo spiega la sua ostilità verso il movimento per la riforma del parlamento in generale e in particolare verso tutte le piccole società che lo sostenevano. "Gli interessi del genere umano hanno bisogno di un cambiamento graduale ma costante", scrisse nel suo Giustizia Politica:
Colui il quale applicherà questi principi non deve fare pressione per l'abolizione subitanea di tutti gli abusi in atto [...] La verità, per quanto aperto possa essere il modo in cui viene enunciata, avrà un processo di affermazione graduale. Essa sarà compresa interamente, da coloro che si dimostreranno suoi più assidui devoti, solo a piccoli passi; e i passi dovranno essere misurati al suo pervadere una parte considerevole della comunità e a renderla matura per il cambiamento delle sue istituzioni [...] Ci devono essere riforme e non rivoluzioni [...] Le rivoluzioni sono il frutto della passione, non della tranquilla e sobria ragione [38].
Godwin ammetteva la temporanea esistenza del governo solo perché permanevano nel mondo ragionamenti inadeguati e violenza radicata. Poiché i cambiamenti nella società avvengono lentamente, il governo dovrebbe limitare coloro che attentano al benessere degli altri. La "decisione comune" era l'unico fondamento accettabile per il governo secondo Godwin che, mentre rifiutava le forme di organizzazione comune, supportava d'altro canto la decentralizzazione dell'autorità. Qualsiasi forma di organizzazione che fosse stata necessaria sarebbe nata su base volontaria e locale.
Godwin affermava che, al posto della forza bruta, sarebbe stata una graduale comprensione che avrebbe liberato l'uomo dalle pecche politiche, economiche e sociali. Una volta che i veri valori fossero stati indotti nell'individuo - attraverso l'onestà, la benevolenza e la sincerità - e che fossero prodotti beni sufficienti per soddisfare i bisogni materiali della società - il desiderio di opulenza, gli atteggiamenti di ostentazione e le tendenze violente sarebbero scomparsi. La riduzione dei bisogni attraverso la ridistribuzione delle proprietà individuali avrebbe posto rimedio, o almeno così sperava Godwin, alla spartizione non equa dei beni e, con l'aiuto delle macchine, la maggior parte del lavoro manuale sarebbe stato abolito. Il controllo statale dell'istruzione era inaccettabile. L'educazione basata sulla libertà invece che sull'inganno, sull'azione o sulla forza collettiva, avrebbe portato al progresso morale e al cambiamento generale della società. L'obiettivo non era quello di imporre l'educazione ma al contrario di rafforzare le doti della mente che avrebbero acceso la saggezza nello studente e lo avrebbero difeso da forze ostili.
Godwin anticipò le idee di P. J. Proudhon [38], il principe Petr Kropotkin [39], e John Stuart Mill [40] e inoltre ebbe una piccola influenza diretta sui movimenti radicali, socialisti e anarchici del diciannovesimo secolo. Il suo rifiuto dei partiti politici e dell'azione e del controllo delle autorità in favore dell'istruzione e della discussione costruttiva furono i motivi della sua poca popolarità. Liquidato come "un uomo tranquillo e amabile" da Leslie Stephen [41], come "uomo da un solo libro" da Cecil Driver e come "ciarlatano filosofeggiante" da D. C. Somervell [42], Godwin è stato riconosciuto come un intellettuale di primo livello in politica, nella teoria dell'educazione e nel pensiero sociale a causa della sua denuncia della tirannia delle istituzioni e del suo supporto dei diritti dell'individuo contro le istituzioni stesse.
[Traduzione, note e ricerca iconografica di Sara Selim]
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http://www.historyguide.org/intellect/godwin.html
NOTE
[1] Samuel Taylor Coleridge (1722 - 1834), è considerato tra i fondatori del Romanticismo Inglese insieme a William Wordsworth, in particolare per la cura e la pubblicazione nel 1798 delle Ballate Liriche (Lyrical Ballads, London, J. & A. Arch, 1798). Tra le sue opere più celebri ci sono i poemi La Ballata del Vecchio Marinaio (The Rime of the Ancient Mariner, 1798) e Kubla Khan (Kubla Kahn, or a Vision in a Dream, 1816).
[2] Calvinismo - Dottrina cristiana sviluppata nel XVI secolo nell'ambito della riforma protestante a seguito dell'opera e della predicazione di Giovanni Calvino (Noyon, Francia, 1509 – Ginevra, Svizzera, 1594), massimo riformatore religioso del cristianesimo del '500 insieme a Lutero. Il calvinismo condivide le principali dottrine del cristianesimo, in particolare per quanto riguarda l'unità e la trinità di Dio e la natura divina di Gesù Cristo, come formulate nei primi concili ecumenici. Si differenzia invece dalla chiesa cattolica ma anche dal luteranesimo per le sue particolari visioni riguardanti ad esempio la presenza solo spirituale (non reale) di Cristo nell'eucarestia, il principio regolatore del culto (unicamente ciò che nelle scritture è ampiamente comandato o per il quale vi siano chiari esempi) e la proibizione di adorare immagini religiose.
[3] Da Robert Sandeman (1718 - 1771), teologo anticonformista, nel 1735 aderì alla dottrina religiosa fondata da John Glass (Auchtermuchty, Scozia, 1695 - Perth, Scozia, 1773). I Glasiti sostenevano l'indipendenza delle comunità cristiane e la comunione dei beni. Dopo essere entrato a far parte della congregazione, Sandeman sposò la figlia di Glass, Cathrine, nel 1737. Dopo la morte di quest'ultima nel 1746 Sandeman viaggiò per le comunità dei glassiti scozzesi diffondendo la dottrina di Glass in Scozia e all'estero. Per questo fuori dalla Scozia i Glassiti sono noti come Sandemanisti. I suoi scritti furono ampiamente letti e dopo la pubblicazione in America Sandeman fu invitato a trasferirsi in Connecticut dove organizzò le prime comunità cristiane autonome negli Stati Uniti e dove morì nel 1771.
[4] Jean-Jacques Rousseau (1712 - 1778), filosofo francese noto in particolare per le sue opere Julie, ou la Nouvelle Héloïse (Giulia, o la Nuova Eloisa, prima ed. Amsterdam, Michel Rey, 1761), Émile, ou de l'éducation (Emilio, o sull’Educazione, prima ed. L’Aia, Jean Néaulme, 1762) e il Du Contract Social (Il Contratto Sociale, prima ed. Amsterdam, Michel Rey, 1762).
[5] Claude-Adrien Helvétius (1715 - 1771), filosofo e scrittore dell'illuminismo francese, fece parte del gruppo degli enciclopedisti. La sua opera più importante è De l'Espirit (Sullo Spirito, prima ed. Parigi, Durand, 1758), dai contenuti materialisti e sensisti propri dei Philosophes (Enciclopedisti).
[6] Paul Heinrich Dietrich, Barone di Holbach (1723 - 1789), filosofo ed enciclopedista tedesco naturalizzato francese, autore sotto lo pseudonimo di Jean-Baptiste Mirabaud del Système de la Nature (Sistema della Natura, 1770) e del Bon Sens (Il Buon Senso, 1772) Materialista e ateo, collaboratore dell'Encyclopedie (Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers, Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri, Parigi, 1751) è stata una figura di spicco dell'illuminismo radicale europeo e sostenitore di una virulenta critica anticristiana e anticlericale.
[7] Charles-Louis de Secondat, Barone de la Brède e di Montesquieu (1689- 1755) meglio noto come Montesquieu fu filosofo giurista, storico e pensatore politico francese. È considerato il fondatore della teoria politica della separazione dei poteri esposta nella sua opera più importante e monumentale, L'Espirit des Lois (Lo Spirito delle Leggi), pubblicata a Ginevra nel 1748, una vera e propria enciclopedia del sapere politico e giuridico del '700.
[8] John Locke (1632 - Inghilterra, 1704), filosofo e medico inglese, è considerato il padre del liberalismo classico, dell'empirismo e uno dei più influenti anticipatori dell' illuminismo e del criticismo. La sua opera di massima importanza è il Saggio sull'Intelletto Umano (An Essay Concerning Human Understanding, Londra, 1690) in cui rifiuta l'esistenza di idee innate (in contrasto con i socratici e platonici della Scuola di Cambridge) e in cui analizza appunto l'origine delle idee e la "certezza e l'estensione della conoscenza umana insieme ai fondamenti e i gradi della credenza, dell'opinione e dell'assenso".
[9] Johnathan Swift (1667 - 1745), scrittore e poeta irlandese, autore di romanzi e pamphlet satirici. Le sue opera più note sono le sue satire, I Viaggi di Gulliver (ed. originale Travels into Several Remote Nations of the World, in Four Parts, by Lemuel Gulliver, first Surgeon, and then a Captain of Several Ships, Londra, Benjamin Motte, 1726), il Racconto di una Botte. Scritta per l'universale progresso dell'umanità (A Tale of a Tub. Written for the Universal Improvement of Mankind, London, John Nutt, 1704) e il pamphlet Una Modesta Proposta: per evitare che i figli degli irlandesi poveri siano un peso per i loro genitori o per il Paese e per renderli un beneficio per la Comunità (A Modest Proposal: for preventing children of poor people in Ireland from being a burden to their parents or Country, and for making them beneficial to the Public, Dublin, S. Harding Ed., 1729). È considerato uno dei maestri della prosa satirica in lingua inglese e nelle sue opere da libero sfogo alla sua misantropia e rabbia nei confronti del genere umano e del mondo a lui contemporaneo.
[10] Joseph Priestley (1733 - 1804), è stato un teologo, teorico politico e scienziato inglese. Le sue opere hanno contribuito notevolmente al progresso delle teorie politico-liberali e della chimica sperimentale. Pubblicò oltre 150 opere approfondendo e sviluppando gli studi sull'elettricità e scoprendo l'ossigeno in chimica. Difensore delle idee della Rivoluzione francese, sostenitore della tolleranza religiosa, Priestley non prese mai parte alla vita politica, tuttavia parteggiò per i coloni Americani nella loro guerra d'indipendenza. Nel 1769 pubblicò Essay on the First Principles of Government (Saggio sui Principi Primi del Governo), in cui sosteneva la necessità di limitare l'ingerenza dello stato sulla libertà individuale, affermando la separazione tra la sfera privata e la sfera pubblica. Priestley asseriva che lo scopo principale dello stato fosse quello di promuovere il bene e la felicità degli uomini. Fu a seguito di queste affermazioni che Thomas Jefferson, suo amico, fece sì che il perseguimento della felicità fosse sancito nella Costituzione Americana tra i diritti imprescindibili dei cittadini.
[11] Socinianesimo - dottrina teologico-morale elaborata nel XVI secolo da Fausto e Lelio Socini. I suoi elementi centrali sono il razionalismo religioso, per cui nella Sacra Scrittura non ci può essere nulla contro la ragione, il rifiuto dei dogmi tradizionali come irrazionali e non fondati sulla Scrittura e il principio di tolleranza religiosa. Questi temi sono fondati sulla concezione della religione cristiana come via puramente etica per raggiungere la salvezza, rivelata agli uomini con i suoi precetti dall'uomo divino, ma mero uomo, Gesù Cristo. Il socinianesimo influenzò la vita culturale in Europa e Stati Uniti fino al XVIII secolo e contribuì al diffondersi della libertà religiosa.
[12] Il partito Whig è stato un partito politico presente in Inghilterra, e più tardi nel Regno di Gran Bretagna e nel Regno Unito, tra il tardo XVII secolo e la metà del XIX che, per le connotazioni di tolleranza religiosa e sociale può essere descritto come "di stampo progressista", contrapposto al partito Tory, "di stampo conservatore". Mentre le origini dei Whig si rifanno alla monarchia costituzionale, i Tory si richiamavano all'assolutismo monarchico. Non vi fu una politica di partito coesa almeno fino al 1784, anno dell’ascesa di Charles James Fox (1749 - 1806), come leader del ricostituito partito dei Whig schierato contro il partito al governo dei nuovi Tory di William Pitt il Giovane (1759 – 1806). In generale, la politica dei Whig andava a supporto delle grandi famiglie aristocratiche e dei non-Anglicani (i dissenters, come i Presbiteriani), mentre i Tory davano il proprio sostegno alla Chiesa Anglicana e alla gentry inglese. Più tardi, i Whig incontrarono l’interesse della classe emergente industriale e dei mercanti più ricchi, ed i Tory a loro volta quello dei proprietari terrieri e dei membri della Corona Britannica. Il nome formale dei Whig era in origine Country Party (opposti ai Tory, il Court Party). Nel corso del XIX secolo il programma politico dei Whig abbracciava non più solamente gli ideali di un Parlamento dominante rispetto al monarca e del libero scambio, ma anche l’abolizione dello schiavismo, e, ancora più importante, l’ampliamento del suffragio. Infine, nel 1859 i Whig formarono il Partito Liberale sotto la guida di Lord Aberdeen(1784 – 1860) e William Glandstone (1809 – 1898), mentre i Tory diventarono il Partito Conservatore.
[13] I Diritti dell’Uomo (Rights of Man: Answer to Mr. Burke's Attack on the French Revolution, London, J. S. Jordan, 1791) è un saggio di Thomas Paine (1737 - 1809). Pubblicato nel 1791, è una risposta alle accuse rivolte alla Rivoluzione Francese da Edmund Burke (1729 - 1797) con le Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia e sulle Deliberazioni di Alcune Società di Londra Relative a quell' Evento. In una Lettera indirizzata ad un Gentiluomo di Parigi, dall' Onorevole Edmund Burke(Reflections on the Revolution in France and on the Proceedings in Certain Societies in London Relative to that Event. In a Letter Intended to have been sent to a Gentleman in Paris, by the Honourable Edmund Burke, London, J. Dodsley, 1790). Nei Rights of Man Paine asserisce in sintesi che in popolo deve rovesciare il regime che non è in grado di salvaguardare i diritti dell'individuo e gli interessi della nazione. In tal modo giustifica appieno la Rivoluzione.
[14] Edmund Burke(1729 – 1797) è stato un politico, filosofo e scrittore britannico di origine irlandese, nonché uno dei principali precursori ideologici del romanticismo inglese con la sua opera seminale Una Ricerca Filosofica sull'Origine delle Nostre Idee del Sublime e del Bello (A Philosophical Enquiry into the Origin of Our Ideas of the Sublime and Beautiful, London, R. and J. Dodsley, 1756).
[15] Ed. orig. An Enquiry concerning Political Justice and its Influence on General Virtue and Happiness, G. G. J. and J. Robinson, London, 1793.
[16] Ed. orig. Things as They Are; or The Adventures of Caleb Williams, London, B. Crosby, 1794.
[17] Così va il Mondo, o le Avventure di Caleb Williams, tr. it. P. R. Mariani e M. T. Defazio, Bagatto Libri, Roma, 1997, pp. 7-8.
[18] Ed. orig. Cursory Strictures on the Charge Delivered by Lord Chief Justice Eyre to the Grand Jury, October 2, 1794, London, C. and G. Kearslwy, 1794.
[19] Ed. orig. Considerations on Lord Grenville's and Mr. Pitt's Bills Concerning Treasonable and Seditious Practices and Unlawful Assemblies, London, J. Johnson, 1795.
[20] Ed. orig. The Enquirer. Reflections On Education, Manners, And Literature. In A Series Of Essays.London, G.G. and J. Robinson, 1797.
[21] Of Avarice and Profusion, in ibid., pp. 168-172.
[22] Thomas Malthus (1766 - 1834), economista e demografo inglese.
[23] Ed. orig. An Essay on the Principle of the Population as it Affects the Future Improvement of Society, with Remarks on the Speculations of Mr. Godwin, M. Condorcet and Other Writers(Saggio sul Principio della Popolazione e i suoi Effetti sullo Sviluppo Futuro della Società, con Osservazioni sulle Speculazioni del Sig. Godwin, di M. Condorcet e di altri Scrittori, prima edizione Londra, J. Johnson, 1798). Nel saggio Malthus sostiene che l'incremento demografico avrebbe portato a coltivare terre sempre meno fertili con conseguente riduzione dei beni di sussistenza fino all'arresto dello sviluppo economico, poiché la popolazione tenderebbe a crescere in proporzione geometrica, quindi più velocemente della disponibilità di alimenti, che crescono invece in proporzione aritmetica. La teoria demografica di Malthus inspirò la corrente del malthusianesimo che sostiene il ricorso al controllo delle nascite per impedire l'impoverimento dell'umanità. Questa teoria demografica naturalmente è andata incontro a varie critiche nel corso degli anni.
[24] Marie-Jean-Antoine-Nicolas de Caritat, marchese di Condorcet (Ribemont, Francia, 1743 - Bourg-la-Reine, 1794) è stato un matematico, economista, filosofo e politico rivoluzionario francese. Fece parte del gruppo degli Enciclopedisti e partecipò attivamente alla Rivoluzione Francese nel partito dei girondini. Condorcet fu oggetto di prescrizione per i suoi contrasti con Robespierre (Arras, Francia, 1758 - Parigi, Francia, 1794). Gli scritti di Condorcet, in particolare quelli riguardanti la sua fede nel progresso umano, costituirono un contributo chiave all'illuminismo francese. Era convinto che attraverso l'accumulazione e la condivisione di conoscenza ogni uomo potesse arrivare alla comprensione di tutti gli eventi nel mondo naturale. L'illuminismo riguardo alla conoscenza del mondo fisico esortava al progresso nel mondo sociale e politico. Condorcet credeva che non fosse possibile definire l'esistenza umana perfetta e quindi che il progresso della specie umana sarebbe stato eterno. Vedeva l'uomo come in costante avvicinamento all'utopica società perfetta. Perché ciò fosse davvero possibile, comunque, Condorcet insisteva sulla necessità di unione tra gli uomini, indipendentemente da razza, religione, cultura o sesso.
[25] Mary Wollstonecraft (Londra, Inghilterra, 1759 - Londra, Inghilterra, 1797) fu una filosofa e scrittrice britannica. E’ considerata la fondatrice del femminismo liberale. La sua opera più famosa è Una Rivendicazione dei Diritti della Donna. Con Critiche su Soggetti Politici e Morali(A Vindication of the Rights of Woman. With Strictures on Political and Moral Subjects, London, 1792), nella quale sosteneva, contro la prevalente opinione del tempo, che le donne non sono inferiori per natura agli uomini anche se la diversa educazione a loro riservata nella società le pone in una condizione di inferiorità e subordinazione. Alla prima edizione del libro ne seguirono altre in Inghilterra e negli Stati Uniti.
[26] Mary Shelley (nata Mary Wollstonecraft Godwin, Londra, Inghilterra, 1797 - Londra, Inghilterra, 1851).
[27] Percy Bysshe Shelley (Field Place, Inghilterra, 1792 - Mare di Viareggio, Italia, 1822), è stato un poeta e filosofo inglese, uno dei più grandi lirici romantici. È famoso per aver scritto poemi e poesie quali Ozymandias (1818), Ode al vento occidentale (Ode to the West Wind, 1820), A un'allodola (To a Skylark, 1820), e La maschera dell'anarchia (The Masque of Anarchy, 1819), ma quelli che vengono considerati i suoi capolavori furono i poemi narrativi visionari come il Prometeo liberato (Prometheus Unbound, 1820) e Adonais (Adonais: An Elegy on the Death of John Keats, Author of Endymion, Hyperion, etc. 1821). Appartenente alla seconda generazione romantica inglese, divenne inoltre famoso per la sua amicizia con i contemporanei John Keats e Lord Byron e, come loro, per la sua morte prematura, avvenuta in giovane età. Shelley infatti, dopo una vita errabonda, tragica e avventurosa, annegò nel mare di fronte a Lerici, all'età di circa trent'anni. Il mare restituì il suo corpo sulla spiaggia di Viareggio il 18 luglio 1822, dieci giorni dopo il naufragio della sua golette.
[28] Frankenstein: or the Modern Prometheus, London, Lackington, Harding, Mavor & Jones, 1818.
[29] Ed. orig. Memoirs of the Author of A Vindication of the Rights of Woman, London, J. Johnson, 1798.
[30] William Wordsworth (Cockermouth, Inghilterra, 1770 - Cumberland, Inghilterra, 1850) fu uno dei maggiori poeti inglesi dell' 800 che con Coleridge lanciò il Romanticismo nella letteratura inglese con la pubblicazione delle Lyrical Ballads.
[31] Robert Southey (Bristol, Inghilterra, 1774 - Londra, Inghilterra, 1843), scrittore britannico. Aderì, dopo aver stretto una forte amicizia con Coleridge, agli ideali della Rivoluzione Francese. Tra le sue opere in prosa di maggior successo c'è la Vita di Nelson (The Life of Nelson, 1813).
[32] Charles Lamb (Inner Temple, Londra, Inghilterra, 1775 - Edmonton, Londra, Inghilterra) è stato uno scrittore e saggista inglese, noto per i suoi Essays of Elia (1833) e per il libro per bambini Tales from Shakespeare(1804), scritto con la sorella Mary Lamb.
[33] Francis Place (Londra, Inghilterra, 1771 - Londra, Inghilterra, 1854), scrittore, pensatore e attivista politico inglese. Scrisse una lunga serie di pamphlets, articoli e lettere. Malthusiano e radicale, partecipò al movimento per riorganizzare il sistema dell'istruzione, che credeva essenziale per eradicare i mali della classe dei lavoratori.
[34] Ed. orig. St. Leon: A Tale of the Sixteenth Century, London, C.G. & J. Robinson, 1799.
[35] Ed. orig. Of Population. An Enquiry concerning the Power of Increase in the Numbers of Mankind, being an Answer to Mr. Malthus’s Essay on that Subject, London, Longman, Hurst, Rees, Orme, and Brown, 1820.
[36] Ed. orig. History of the Commonwealth of England, from its Commencement to the Restoration of Charles II, 4 vol., London, H. Colburn, 1824-28.
[37] Ed. orig. Thoughts on Man, his Nature, Productions and Discoveries, London, Effingham Wilson, 1831.
[38] Pierre-Joseph Proudhon (Besancon, Francia, 1809 - Parigi, Francia, 1865) è stato un filosofo, sociologo, economista ed anarchico francese. Primo intellettuale conosciuto per essersi definito anarchico, nel 1840 pubblicò la sua opera più importante, Che cos’è la proprietà (Qu'est-ce que la propriété? ou Recherche sur le principe du Droit et du Gouvernement, Parigi, 1840) in cui scrisse la frase divenuta celebre "La proprietà è un furto".
[39] Pëtr Alekseevič Kropotkin (1842 – 1921), è stato un filosofo, geografo, zoologo, militante e teorico dell'anarchia, russo. Libertario, fautore di un'analisi sociologica e di una proposta poggiata su basi scientifiche dell'evoluzione sociale nelle comunità umane, con una propaganda fondata sui fatti, è stato uno dei primi sostenitori dell'anarco-comunismo.
[40] John Stuart Mill (1806 – 1873) è stato un filosofo ed economista britannico, uno dei massimi esponenti del liberalismo e dell'utilitarismo. L'opera più importante della produzione milliana sono senza dubbio i Principi di economia politica (Principles of political economy, 1848), che racchiude in sé gran parte del pensiero liberale dell'autore, presentandoci la dottrina politico-sociale in tutta la sua complessità.
[41] Sir Leslie Stephen (1832 – 1904), critico letterario, filosofo, padre di Vanessa Bell e di Virginia Woolf.
[42] David Churchill Somervell (1885 – 1965) scrittore e storico inglese, famoso per il suo compendio del libro dello storico inglese Arnold J. Toynbee A Study of History (1961).