Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
10 marzo 2013 7 10 /03 /marzo /2013 06:00

Pierre-Valentin Berthier

Berthier

 

conquete du painFiglio di un conciatore di pelli, Pierre-Valentin Berthier, prima di aver conseguito la maturità, lasciò il collegio per non dover affrontare il consiglio disciplinare che stava per espellerlo. Fu dal 1926 al 1936, operaio conciatore nell'impresa famigliare a Issoudun: suo padre, artigiano, lavorava solo o, a volte, impiegava un amico. Nel 1932, fondò a Issoudun una sezione dei Combattenti della Pace, e nel 1934, passando per Parigi, prese parte al "lancio" del giornale di Fernand Planche la Conquête du Pain (Boulogne Billancourt, 45 numeri dal 13 ottobre 1934 al 13 dicembre 1935). Nel 1932 fu perseguitato in seguito ad un articolo apparso in Le Semeur de Normandie e "nel 1932-33 ebbe delle noie con l'autorità militare" in quanto obiettore di coscienza.

 

Nel 1936, P.-V. Berthier divenne giornalista, inviato a Issoudun per il quotidiano di Châteauroux, le Département de l’Indre. Questo giornale in cui Berthier non si occupava che delle cronache locali, fu liberale prima della guerra, filo Vichy durante l'Occupazione (in cui si chiamò), e comunista dopo la Liberazione (assunse a quest'epoca il nome di la Marseillaise du Berry). Nel settembre del 1951, Berthier fu licenziato e sostituito da un militante del Partito comunista. Durante la guerra di Spagna organizzò a Issoudun un meeting di sostegno alla CNT-FAI avente come oratore Aristide Lapeyre.

 

Sul periodo della guerra e dell'occupazione, P. V. Berthier ha lasciato la seguente testimonianza: "…La guerra sospese la mia attività di militante e di pubblicista libertario, ma conservavo dei rapporti epistolari con dei compagni Fernand Planche, Gérard de Lacaze-Duthiers e un corrispondente americano [1]… Ho mantenuto anche dei contatti permanenti con gli amici della regione come Marius Jacob e Louis Briselance. Sono stato in corrispondenza con Fernand Planche tutto il tempo in cui egli fu incarcerato alla Santé poi internato al campo di Maisons-Laffitte. Durante lo sbandamento, quando il 10 maggio il campo venne evacuato in colonna sulla strada, Planche fuggì e si rifugiò da me; vi si trovava all'arrivo dei Tedeschi e poté raggiungere Parigi prima della chiusura della linea di demarcazione (Issoudun era nella zona detta libera). Durante le ostilità non ho ceduto a nessuna pressione; ho anche rifiutato agli agenti di Vichy di utilizzare la vetrina del mio ufficio per presentarvi degli oggetti di propaganda... I miei colleghi mi informarono anche, a guerra finita, che avevo rischiato di essere arrestato dai Tedeschi a causa di un articolo in cui avevo lasciato intendere la poca sollecitudine della gioventù nel differire il STO (Service du travail obbligatorie Servizio del lavoro obbligatorio); la censura l'aveva per inavvertenza lasciato passare... Sul momento non ho sospettato il pericolo. Ma alla fine tutto questo non è che una piccolezza, il mio itinerario".

 

Grazie a Louis Louvet e dopo il suo licenziamento nel settembre del 1951, poté, sin dal dicembre 1951, lavorare come correttore alla tipografie Lang e La renaissance. Dopo tre mesi entrò presso Amiot-Dumont, casa editrice scomparsa nel 1956. Membro del sindacato autonomo dei giornalisti dopo la guerra, fu ammesso al sindacato dei correttori di Parigi il 1° marzo 1953 e lavorò in diversi giornali editi a Parigi tra cui Le Monde a partire da gennaio 1957 e alcune tipografie. Nel 1956, fu correttore (dal 2 agosto al 30 novembre) all'ONU-Ginevra. Parallelamente, dal 1951 a dicembre 1956, assunse anche la gestione di una libreria che era stata comprata da Rémy Désiré un amico d'infanzia.

 

Nell'autunno del 1952 fu a fianco di Charles Auguste Bontemps, Louis Chauvet, Robert François, Georges Glazer, René Guillot, Maurice Joyeux, Gérard de Lacaze Duthiers, Pierre Lentente, Louis Louvet, André Prudhommeaux e Georges Vincey, membri del comitato d'iniziativa fondatori del gruppo anarchico di libera discussione Centre de recherches philosociales che ogni sabato avrebbero organizzato dei dibattiti alla sala delle sociétés savantes de Paris.

 

Dal 1952 o 1953, P.-V. Berthier assicurava la redazione con un foglio settimanale su La République du Centre, a Orléans. Scriveva anche sul giornale settimanale della CNT in esilio Espoir (Tolosa n° 1, 7 gennaio 1962), e forniva dei servizi a diversi altri giornali (viaggio in Lapponia, viaggio in Canada, ecc.). A partire da gennaio 1957, lavorò al Monde di cui divenne titolare nel 1958 sino al suo pensionamento il 31 ottobre 1976.

 

on-a-tue.jpgCome scrittore, ha pubblicato alcuni libricini di versi, numerosi romanzi tra cui Sitting Bull nel 1952,  Mademoiselle Dictateur (1956),  La citadelle de Kouang-Si, ecc...— e si è visto attribuire dei premi tra i quali quello dei Coopérateurs, nel 1958, per  On a tué Mademoiselle Système  (1957). È anche l'autore insieme a J. P. Colignon di nove opere sulle particolarità della lingua francese che gli valse di collaborare anche sulle questioni di linguistica con la rivista Lettre(s) organo dell’ASSELAF. La sua testimonianza sulla sua vita di giornalista  durante la guerra, La cité dans le tunnel  del 2003, gli è valso il premio della città di Chateauroux.

 

Collaborò, come militante, oltre ai titoli citati con un gran numero di giornali e riviste: Almanach de la Paix pour 1934, Ce Qu’il faut Dire (1944-1948) di Louis Louvet, La Conquête du Pain (Boulogne Billancourt, 1934-1935) di Fernand Planche, Contre Courant (Parigi, 1950-1968), Contre Poison (Saint Céré, 1932-1933), C.P.C.A. (Villeneuve St Georges, 1978-1983), Défense de l’Homme (1948-1976) di Louis Lecoin e L. Dorlet, l’En-Dehors (prima del 1939), L’Homme et la Vie (Parigi, 1946), Le Libertaire (1944-1953) organo della FA, Le Libertaire (Le Havre, 1978-199?), Liberté (Paris, 1958-1971) di Lecoin, Le Monde Libertaire organo della FA a partire dal 1954, La Patrie Humaine (Parigi, 1931-1939), Pensée et Action (Bruxelles, 1945-1952) di Hem Day, Le réfractaire (Parigi, 1974-1983) di May Picqueray, La Rue (Parigi) rivista del gruppo Louise Michel, le Semeur de Normandie (Caen, tra il 1932 ed il 1939), Sources Libres (Nantes, 1953), Terre Libre (1936-1939), L'Union Pacifiste (a partire dal 1966, L’Unique (Orléans, 1945-1956), La Voix Libertaire (Limoges, 1929-1939),  la Voie de la Paix.

 

Pierre-Valentin Berthier, che si era sposato a Issoudun nel 1945 ed era padre di un bambino, è deceduto a Parigi il 6 maggio del 2012.

 

È anche l'autore della redazione di un dattiloscritto delle Memorie di Vandamme detto Mauricius che è stato depositato all'Institut français d’histoire sociale e di cui una copia è consultabile all'Istituto internazionale di storia sociale di Amsterdam (IISG). Un opuscolo di Céline Beaudet Rencontre avec Pierre-Valentin Berthier, court récit d’une vie et de rencontres d’un anarchiste individualiste è stato pubblicato da La Question sociale.

 

Opere:

Oltre che a quelle citate P. V. Berthier è anche l'autore di alcune biografie di libertari: 

- Gaston Couté, La vérité et la légende (Brochure mensuelle, 1936);

- Vie et portrait d’un anarchiste: Fernand Planche (pubblicato in Espoir dal 9 marzo al 6 luglio 1975);

- Mauricius et la calomnie (pubblicato in Espoir, dal 11 giugno al 29 luglio 1979);

Ha collaborato all'edizione di E. Armand. Sa vie, sa pensée, son oeuvre (Parigi, 1964, 498 p.).

 

Fonti: 

Archivi del sindacato dei correttori.

Lettera di P.-V. Berthier, 30 maggio 1973.

Y. Blondeau, Le Syndicat des correcteurs, op. cit.

Nota di J. Maitron in: Dictionnaire biographique du mouvement ouvrier, op. cit.

Bulletin du CIRA, Marseille, n° 23/25, 1985, op. cit. (Témoignage de P. V. Berthier)

R. Bianco, Un siècle de presse, op. cit.

Contre Courant, année 1952. 

 

NOTE: 

[1] Si tratta di Ahrne Thorne, uno dei segretari di Emma Goldman a Toronto e ultimo editore del giornale yiddish Die Fraye Arbeter shtime.

 

LINK al post originale:

Pierre- Valentin Berthier

Condividi post
Repost0

commenti

Presentazione

  • : La Tradizione Libertaria
  • : Storia e documentazione di movimenti, figure e teorie critiche dell'esistente storico e sociale che con le loro azioni e le loro analisi della realtà storico-politica hanno contribuito a denunciare l'oppressione sociale sollevando il velo di ideologie giustificanti l'oppressione e tentato di aprirsi una strada verso una società autenticamente libera.
  • Contatti

Link