16 marzo 2011
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George Grosz
Disegni contro l'ordine costituito
I Pilastri della Società, 1926
di Felip Equy
George Grosz fu un disegnatore ed un pittore tedesco poi americano. Testimone della prima Guerra mondiale, della sconfitta della rivoluzione in Germania poi dell'ascesa del nazismo, ha realizzato dei disegni che rappresentano un violento attacco contro l'ordine costituito. Ha espresso nella sua arte il suo odio per il militarismo, il clero e la borghesia. La sua influenza sui caricaturisti oggi è innegabile. I suoi disegni sono spesso utilizzati in ricerche e documenti a scuola per illustrare la storia della Germania tra il 1918 ed il 1933.
Il Suicidio, 1916.
È nato a Berlino nel 1893. Trascorre la sua infanzia in Pomerania. Segue degli studi artistici all'Accademia reale di Dresda poi a Berlino. Il suo primo disegno è pubblicato nel 1910. Nel 1913, viaggia a Parigi dove incontra il pittore Jules Pascin. È volontario nel 1914 ma è riformato per motivi di salute nel 1915. È reintegrato nel 1917 e finirà la guerra in diversi centri ospedalieri. Molti dei suoi disegni mostrano i campi di battaglia con le loro distruzioni, morti e prigionieri.
Nel 1916, rifiutando il nazionalismo germanico, trasforma il suo nome Georg in George e il suo cognome Gross in Grosz. Parla inglese per provocazione. Le sue influenze sono molteplici. I suoi inizi sono segnati dallo Jungendsil (Art Nouveau). Ritroviamo il futurismo italiano con il suo dinamismo e la sua qualità visionaria in un'opera come La Città (1916). Poi è il periodo dadaista con dei fotomontaggi e dei collage per delle pubblicazioni satiriche che egli anima.
La Città, 1916
L'espressionismo è in seguito molto presente, soprattutto in Ecce Homo, una raccolta di acquerelli antireligiosi ed antimilitaristi. Dopo il 1924, la sua pittura è stata qualificata come verista nel senso della Nuova Oggettività.
Noske beve alla morte della giovane rivoluzione
Difende la Rivoluzione sovietica ed aderisce al KPD (Partito comunista tedesco) nel 1918. Lo schiacciamento della rivoluzione tedesca radicalizza i suoi disegni. Tra le opere di quest'epoca, possiamo citare Noske beve alla morte della giovane rivoluzione (1919), Operai giudicano l'esercito sotto un ritratto di Karl Liebknecht, (1919), Germania, racconto d'inverno, (1917-1919).
Germania, un racconto d'inverno
Al centro di questo quadro, oggi perduto, un grosso borghese tedesco, il sigaro tra le labbra legge il suo giornale. Sotto di lui sono rappresentati i tre pilastri della società: l'esercito, la Chiesa, la scuola. È aggrappato alla sua forchetta e coltello, intorno a lui il mondo vacilla. Un marinaio rivoluzionario ed una prostituta completano questo quadro.
I guaritori della fede (tratto dalla raccolta Gott mit uns, 1920), rappresenta uno scheletro che si presenta davanti al consiglio di revisione. Tutti gli ufficiali presenti lo dichiarano idoneo per l'esercito.
I guaritori della fede
L'omaggio a Oskar Panizza (1917-1918) è realizzato secondo il principio del collage. Il colore dominante è rosso sangue. Il quadro rappresenta una processione allucinante di figure disumanizzate. In primo piano, tre figure simbolizzano la sifilide, l'alcolismo e la peste. La morte trionfa al centro della composizione. La follia della razza umana ricorda Bosch e Bruegel. Oskar Panizza era psichiatra e scrittore maledetto. Fu condannato per blasfemia e crimine di lesa maestà. Dal 1904 verrà internato in manicomio sino alla morte.
Omaggio a Oskar Panizza
Dada è nato a Zurigo nel 1916. Il movimento giunge a Berlino nel 1918. George Grosz è uno dei primi rappresentanti. Realizza con John Heartfield (1891-1968) un fotomontaggio intitolato Dadamerika. Le opere, scritti e manifestazioni collettive sono influenzate dal movimento rivoluzionario marxista ma con il poeta Franz Jung, a Berlino.
Dadamerika (con John Heartfield)
Dada presenta anche delle tendenze anarchiche o nichilistiche. La prima serata Dada è organizzata nell'aprile 1919 nella sala della Nuove Secessione. Il poeta e scrittore Richard Huelsenbeck (1892-1974) pronuncia il primo manifesto Dada di cui è il principale autore. Afferma il cosmopolitismo del movimento così come l'opposizione di ogni tendenza etica o estetica.
Durante gli incontri Dada, gli spettatori erano coperti di insulti. Si veniva regolarmente alle mani e bisognava richiedere alla polizia l'aitorizzazione prima di organizzare una nuova riunione. Tutto era volto in derisione. Anche le divergenze tra artisti si regolavano sulla scena. Un giorno, fu organizzata una gara tra una macchina per cucire manovrata a George Grisz ed una macchina da scrivere azionata a Walter Mehring. George Grosz fu nominato Propagandada. Berlino fu ricoperta da manifesti con deigli slogan come "Dada ist da!", "Dada siegt", "Dada! Dada über alles", "Dada ist sinnlos", (Dada non significa nulla). Dada rappresenta un nichilismo totale: il nulla, il vuoto, il buoco. Nel 1919 e nel 1920 compare la rivista Der Dada.
Nel 1920, George Grosz, John Heartfield e Raoul Hausmann organizzano la prima Fiera internazionale Dada.
Essa ha luogo alla Galleria Otto Burchard. Sul soffitto era agganciato un generale impagliato con una testa di porco, opera di Rudolf Schlichter. Un cartello segnalava che era stato "impiccato dal popolo". 174 opere sono presentate: disegni, collage ed oggetti, testi Dada e politici. Vi si vedranno opere di Max Ernst e di Otto Dix. La galleria verrà chiusa per ordine della polizia e condannata ad una multa.
Prima fiera Dada, Berlino 1920
Nel 1922, trascorre sei mesi sei mesi nella russia sovietica con lo scrittore danese Martin Andersen-Nexø. Incontra brevemente Lenin ed altri dirigenti. Dopo essere stato affascinato dalla Rivoluzione, il bilancio del suo viaggio è piuttosto deludente. Non trova nulla di positivo nella Russia del 1922. La fame, la burocrazia, le distruzioni sono onnipresenti. Abbandona il PC nel 1923 ma continua a fornire dei disegni ai suoi giornali. Vi si vedono dei borghesi obesi ed osceni, dei militari grotteschi ed arroganti. Nel 1927, Sacco e Vanzetti è un disegno di attualità che rappresenta la Statua della libertà coperta di sangue e brandente una sedia elettrica. È una denuncia delle condanne a morte dei due anarchici italiani.
Circe, 1927.
Il suo pessimismo è presente dietro una perfezione gelida alla De Chirico. Il Ritratto del mio amico Max Hermann-Neisse (1925) lo rappresenta crudelmente come uno gnomo rannicchiato nella sua poltrona benché fu suo difensore durante durante un processo.
Ritratto del mio amico Max Hermann-Neisse, 1925
Nel 1928, Erwin Piscator aveva messo in scena il libro di Jaroslav Hašek, Le avventure del bravo soldato Chveik. Dei disegni di George Grsz erano proiettati sullo sfondo della scena. Una parte di loro saranno ripresi nella raccolta intitolata Retro-piano. Questa pubblicazione gli valse una condanna a due mesi di prigione e 2.000 marchi di multa per blasfemia, ma sarà prosciolto in appello due anni dopo. Vi si vede un Cristo crocifisso con una maschera a gas e stivali militari, la croce minacciava di cadere, la didascalia era: Tienila ferma e continua a servire.
Cristo con la maschera a gas
Nel 1921, un primo processo gli era valso un'amenda di 300 marchi per insulto all'esercito nella raccolta Gott mit uns.
Nel 1924, era stato condannato a 6.000 marchi per oltraggio ai costumi a causa della raccolta Ecce Homo in cui descriveva la vita privata della borghesia.
Nel 1930 disegna un mascellaio che accarrezza un animale scuoiato. Le sue visceri sono poste in primo piano come i colori di un pittore sulla sua paletta dei colori.
Emigra alcuni giorni prima dell'avvento di Hitler al potere. Il regime nazista gli ritira la nazionalità tedesca e le sue opere troveranno posto privilegiato nell'esposizione sull'arte degenerata nel 1937.
La Minaccia, 1934
Il suo talento di caricaturista è molto apprezzato negli Stati Uniti. Invitato dall'Art Students League di New York, vi dà dei corsi di disegno. Disegna per dei giornali poi crea la sua propria scuola. Assumerà la nazionalità americana. Ma è troppo ammirativo per essere critico e la sua arte avvizzisce. I suoi quadri diventano più calmi e sereni. Continua tuttavia con i suoi disegni sull'attualità: campi di concentramento, calvario dello scrittore anarchico Erich Mühsam, avvento di franco al potere in Spagna.
Coppia newyorchese, 1935
L'arresto di Erich Mühsam
Hitler all'inferno, 1944
Nel 1946, scrive la sua autobiografia Un piccolo sì ed un grande no. Si tratta di una narrazione piena di umorismo e di spontaneità. Non risparmia i membri dell' intelligentsia berlinese che ha conosciuto come Heinrich Mann o Bertolt Brecht. Ritrova tuttavia la sua veemenza precedente. Rappresenta dei vegliardi armati di forchette rotorte che continuano la guerra.
Lejos, al Sur, la bella Espana
Nel 1946, Il pozzo è un'evocazione allucinata dell'Europa in rovina. Nel 1950, la serie degli Uomini bastoni è una visione da incubo della crescita demografica.
I suoi disegni si beffano anche dei costumi della sua patria di adozione. Nel 1958, Cookery School (La scuola di cucina o la Valle delle salsicce) è una serie di collage grotteschi con delle immagini provenienti da riviste e pubblicità. È una critica della società dei consumi americana. Quest'opera anticipa la pop art.
Dopo diversi viaggi in Europa, decide nel giugno 1959 di installarsi a Berlino. Il mese seguente, rientrando da una serata di abbondanti bevute, muore in seguito ad una caduta dalle scale della sua cantina.
Felip Equy
[Traduzione di Ario Libert]
LINK al post originale:
George Grosz, des dessins contre l'ordre établi
LINK a due opere originali di George Grosz:
LINK ad un documentario sulla vita e le opere di George Grosz a puntate:
George Grosz, Ennemi of the State 01 di 10