Storia e documentazione di movimenti, figure e teorie critiche dell'esistente storico e sociale che con le loro azioni e le loro analisi della realtà storico-politica hanno contribuito a denunciare l'oppressione sociale sollevando il velo di ideologie giustificanti l'oppressione e tentato di aprirsi una strada verso una società autenticamente libera.
Riproponiamo un brevissimo saggio, edito nel lontano 1982 sulla intelligente rivista di fumetti e altro intitolata "L'Eternauta" a firma Paola Pallottino, e concernente il singolare artista anarchico Flavio Costantini.
Flavio Costantini lo stregato
Autoritratto di Flavio Costantini
Di Flavio Costantini, pittore e illustratore autodidatta, nato a Genova nel 1926, diplomatosi capitano di lungo corso e improvvisamente posseduto dall'arte al punto di abbandonare il mare di acque e sale, per navigare, prigioniero volontario della sua stanza piena di ritagli e colori, l'oceano della fantasia, si tengono attualmente a Milano due mostre contemporanee alla Libreria Internazionale Einaudi e alla Galleria Nuages, di serigrafie sugli anarchici e di ritratti a tempera e collage.
Bakunin.
Stregato dalla storia dell'anarchia, della quale dal 1962 raccoglie tutti i possibili documenti per ricostruirne graficamente le vicende, Flavio Costantini, attraverso il rigore delle sue tempere che modulano il colore a tinte piatte, il contrasto del caratteristico contorno nodoso, filtro-aureola all'interno del quale si materializzano le figure di quei suoi anarchici, così strettamente imparentati agli oppressi raccontati da Kathe Kollwitz o da Ben Shahn, e con il sapiente apporto di evocativi elementi di collage, ne restituisce fatti e umori con l'appassionata del gesto di Passanante o di Ravachol.
Ravachol.
Come un ragno paziente egli ricama le strutture metalliche belle époque, tesse i lividi orditi delle periferie inizio secolo, delinea, pietra per pietra, la rete del selciato dei quartieri anonimi, implacabili ragnatele nelle quali catturare e fissare per sempre il gesto anarchico. La funzionalità gelida e geometrica del disegno della facciata di un edificio o delle piastrelle di un pavimento di una palestra scolastica, la suggestione dei suoi reperti: vecchie etichette, manifesti e testate d'epoca, e la puntualità delle sue citazioni, dalla ringhiera di ballatoio all'edicola di giornali, dall'addobbo di sala per conferenze a quello del caffè Liberty, tutto concorre a delineare meticolosamente la realtà evocata con la minuzia ossessiva e spiazzante dei sogni, dove l'insistere di un particolare dilata e ribalta la prospettiva.
Makhno.
Accanto alla serie degli anarchici, in parte pubblicati nel 1970 da Mondadori per il volume Attentati anarchici dell'Ottocento, di Sergio Feldbauer e nel 1975 dalla Quadragono per Ravachol & Cia di Pietro Favari, nasce la prima serie di ritratti di uomini politici da Hitler a Khrusev, da Napoleone III a Roosvelt, e quelli di scrittori, da Brecht a De Amicis, da Wilde a Malraux, integrati adesso da altre venti opere.
Kafka.
La genesi di questi ritratti può essere agevolmente ricercata anche in quelle illustrazioni realizzate nel 1977 per l'edizione fuori commercio del Cuore per la Olivetti, dove con sottile ferocia Costantini presta alla maestra morta le fattezze di Matilde Serao e connota la fisionomia del maestro con quella lombrosionamente inquietante del Barbablù del secolo: Henri Désiré Landru.
Concludiamo osservando come questi ritratti a tempera e collage, si pensi al cuore-calamaio dal quale sgorgherà la deamicisiana linfa di sangue/inchiostro, o il sorriso con il quale Emily Dickinson esibisce, nel suo rebus di arte-lacrime-spine, le immagini della rosa e del fazzoletto cifrato e listato di scuro, rappresentano, coma analizza Antonio Porta, un cambio di dimensione; rispetto al gesto di pietra dell'anarchico: "Sono mobili e variabili, nessun gesto o movimento può essere bloccato. La scrittura, la poesia, sono il punto caldo della mobilità, lo scrittore o il poeta è di per sé un mutante" [1].
Errico Malatesta e Michele Angiolillo.
E se il discorso vale anche per gli scrittori di figure e per i poeti di immagini, nelle illustrazioni dello stregato Costantini: da Il cavallino di fuoco a Cuore, impercettibili metamorfosi reggono la strategia delle composizioni e l'equilibrio delle scene nella luminosità che amniotici sipari rendono liquida e impietosa fino alla misericordia.
Pietroburgo 15 marzo 1881.
NOTE
[1] A. Porta, Flavio Costantini, Galleria D'arte Niccoli, 1981.
Paola Pallotino
[cura iconografica di Ario Libert]