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Storia e documentazione di movimenti, figure e teorie critiche dell'esistente storico e sociale che con le loro azioni e le loro analisi della realtà storico-politica hanno contribuito a denunciare l'oppressione sociale sollevando il velo di ideologie giustificanti l'oppressione e tentato di aprirsi una strada verso una società autenticamente libera.

Opere libertarie. Marx, pensatore dell’anarchia secondo Rubel, da: "Le blog de Zones Subversives", novembre 2011.

Marx, pensatore dell’anarchia secondo Rubel

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Rubel evidenzia gli aspetti libertari del pensiero di Marx. Di colui il cui nome è associato ai peggiori regimi autoritari può anche rinnovare e arricchire la riflessione anarchica.

 rubel01.gifLa riflessione di Marx è solitamente opposta alle idee anarchiche. Marx e il marxismo incarnano l’autoritarismo, la burocrazia, l’ortodossia rigida, il tutto associato ai regimi detti comunisti e al dispotismo politico. Maximilien Rubel presenta l’opera di Marx insistendo su un’etica libertaria e spezza tutto un insieme di luoghi comuni che associano Marx al marxismo.

 

Il pensiero libertario di Marx

 Per Maximilien Rubel, il pensiero di Marx si distingue dal marxismo che si sviluppa mentre gli scritti del teorico rivoluzionario non sono ancora accessibili. Il marxismo diventa un’ideologia di Stato mentre Marx ritiene che non sono le idee ma le forze materiali e umane che fanno avanzare la storia. Ma Rubel va più in là nella riabilitazione di Marx considerandolo come un pensatore anarchico perché preconizza la sparizione dello Stato. Sotto il termine di comunismo, Marx elabora una teoria dell’anarchia.

Il giovane Marx attacca il denaro e lo Stato e si solidarizza con il proletariato che deve abolire queste due istituzioni sociali. L’auto-emancipazione del proletariato deve dunque permettere un’emancipazione umana totale. Marx intraprende allora una “anatomia della società borghese” attraverso la critica dell’economia, ma aveva anche il progetto di elaborare uno studio critico della politica e dello Stato.

 

Marx anarchico

Per Rubel, Marx è più vicino all’anarchia di Proudhon la cui critica della proprietà non rimette in causa i rapporti sociali di produzione del sistema economico borghese. Proudhon conserva salario, prezzo, banca, credito, valore, concorrenza, profitto, interesse e altre nozioni capitaliste. “La vecchia società borghese con le sue classi e i suoi antagonismo di classe fa posto a un'associazione in cui la libera manifestazione di ognuno è la condizione della libera manifestazione di tutti" sostiene Marx in Il Manifesto comunista.

 Per Rubel, l’URSS non ha nulla di comunista. “L’industrializzazione del paese è dovuto alla creazione e allo sfruttamento di un immenso proletariato e non al trionfo e all’abolizione di quest’ultimo” precisa Rubel.

 Marx arricchisce l’anarchismo utopica attraverso “la comprensione dialettica del movimento operaio considerato come auto-liberazione etica inglobante l’intera umanità”. In compenso, nella sua attività politica, Marx non cerca di armonizzare i mezzi e i fini. Marx studia, attraverso il capitalismo, la schiavitù economica e la servitù politica. Marx osserva il bonapartismo e esprime una critica radicale dello Stato all’origine di tutti i mali sociali e “mostruoso aborto della società”. I proletari “devono rovesciare lo Stato per realizzare la loro personalità” scrive Marx nella Ideologia tedesca. In compenso Engels distingue l’azione di classe del proletariato e la politica del partito. Rubel realizza in seguito un ritratto di Bakunin come autoritario e dimostra che è facile falsificare un pensiero selezionando alcuni estratti.

 

Il pensiero eterodosso di Rubel

Louis Janover, uno dei collaboratori più vicini di Rubel, rintraccia il percorso del marxologo in un articolo pubblicato in Les Temps Maudits, rivista della CNT. Maximilien Rubel è dapprima influenzato da un umanesimo privo di ogni dimensione sociale. Ma contribuisce in seguito a riscoprire Marx contro tutti i marxismi autoritari. Il pensiero di Rubel si rifà all’anarchismo e al comunismo dei consigli. Si rifà alla spontaneità rivoluzionaria e all’auto-emancipazione del proletariato contro le mediazioni dei partiti e delle ideologie. L’opera di Rubel, rifiutata dai comunisti autoritari così come dagli anarchici dogmatici, influenza i marxisti critici come Guy Debord.

Rubel si rifà all’etica del comportamento rivoluzionario e tenta di conciliare l’utopia del fine con l’utopia dei mezzi. Marx “ha portato avanti la ricerca scientifica e il postulato libertario”, pone in risalto Rubel.

 

Anarchia e comunismo 

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Louis Janover si rifà alla lettura marxiana di Maximilien Rubel. Marx critica anche l’alienazione e la rappresentazione politica, dunque lo Stato.

Tuttavia, l’etica libertaria di Marx si distingue dall’individualismo anarchico. Tiene in considerazione le causalità economiche, sociali e politiche dell’alienazione. “Tutti i movimenti del passato sono stati il prodotto di minoranze, o fatti nell’interesse di minoranze. Il movimento proletario è il movimento autonomo dell’immensa maggioranza” pone in rilievo Marx in Il Manifesto. “La vecchia società borghese, con le sue classi e i suoi conflitti di classe, fa posto a un’associazione in cui il libero sviluppo di ognuno è la condizione del libero sviluppo di tutti” precisa lo stesso testo. Il pensiero di Marx appariva come una sintesi dei grandi movimenti di emancipazione dell’inizio del XIX secolo.

Nella critica dell’URSS, gli anarchici si rifanno a una necessaria denuncia morale, mentre Rubel e i marxisti critici elaborano un’analisi in termini di classi sociali per osservare lo sviluppo di una nuova borghesia o di una classe dominante burocratica. Dei pensatori come Rosa Luxemburg, Anton Pannekoek, Karl Korsch, Paul Mattick, o Pierre Souyri si iscrivono nella riflessione di Marx contro tutte le varianti del marxismo autoritario e falsificato.

Ma, se Rubel permette una riabilitazione libertaria dell’opera di Marx, il pensiero anarchico non deve accontentarsi di riprendere le idee del teorico comunista. La critica delle relazioni del potere e di tutte le forme di autoritarismo deve attingere a molteplici fonti. La rivolta di Bakunin, la critica radicale della vita quotidiana e le diverse testimonianze degli esperimenti rivoluzionari storici possono anch’essi permettere di delineare i sentieri dell’emancipazione umana. Soprattutto, per riprendere Marx, la critica delle armi deve accompagnarsi con le armi della critica. Le teorie devono alimentarsi con le lotte sociali che permettono di pensare delle situazioni concrete allo scopo di cambiare il mondo.


[Traduzione di Ario Libert]


LINK al post originale:

Marx, penseur de l'anarchie selon Rubel

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